L’ instabilità della caviglia dovuta a traumi legamentosi, se non curata per tempo, porta ad una artrosi precoce dell’articolazione.
Le complesse strutture legamentose di questa articolazione, per essere riparate, necessitano di complicate opere di prelievo di parti muscolari o tendineee.
Una delle tecniche di ricostruzione chirurgica del legamento della caviglia più utilizzate, prevede il prelievo del tessuto "autologo", ovvero dal corpo stesso del paziente: com’è facile intuire queste tecniche operatorie comportano un certo danno per il paziente, sotto molteplici aspetti.
A causa dei prelievi legamentosi ad esempio si altera la propriocettività, ovvero la capacità di elaborare le informazioni che riguardano i movimenti propri del corpo. Questo ovviamente comporta una grossa difficoltà nel movimento e nella prevenzione di incidenti post-operatori.
Inoltre, il prelievo dei legamenti autologo non sempre purtroppo avviene in maniera ottimale: nel 15-20% dei casi la zona di dolore e di infezione è localizzata nella zona di prelievo, ritardando notevolmente la ripresa funzionale completa, che avviene nella maggioranza dei casi in 6 – 12 mesi.
Altra possibilità è il trapianto di legamenti da cadavere. Purtroppo però questa soluzione non si è rivelata sempre affidabile da un punti di vista biologico (rigetto) e meccanico.
Considerando le nuove tecnologie a disposizione possiamo stabilire che gli interventi chirurgici di questo tipo sono più lunghi e comportano conseguenze postume dolorose, oltre a ritardare il ritorno alla normale attività motoria, a causa delle tempistiche di guarigione anche dei luoghi di prelievo autologo.
E se non doveste affrontare tutto questo? Esistono metodi migliori per riparare la lesione o la rottura dei legamenti della caviglia.
La ricerca e l'innovazione tecnologica hanno consentito grandi miglioramenti in tutti gli aspetti operatori sopra elencati, concependo prodotti rivoluzionari, che comportano diversi vantaggi.
I prodotti selezionati da MIT consentono di tornare in campo o alla normale attività motoria molto più rapidamente dei metodi tradizionali, essendo caratterizzati da operazioni molto meno invasive grazie a nessun prelievo legamentoso dal paziente e nessun trapianto da cadavere.
Il prodotto MIT adatto a questa lesione è il legamento sintetico LARS.
I legamenti artificiali vengono prodotti già da diversi anni, ma nessuno consente le stesse performance di quelli a marchio Lars. A differenza dei legamenti sintetici degli anni '80, non provoca sinoviti, ovvero infiammazioni delle articolazioni, né subisce rotture nel tempo, salvo il ripetersi di episodi traumatici che avevano portato alla rottura del legamento naturale.
Grazie alla sua notevole resistenza (4000 N contro i 1200 N del nativo) permette una ripresa funzionale molto rapida. In molti casi il paziente non si vede nemmeno costretto all'utilizzo di un bastone d’appoggio, ed in meno di una notte recupera pienamente la sua funzionalità.
Questo legamento innovativo ha largamente provato la propria compatibilità con i tessuti umani: in uso dal 1993, in oltre 120.000 casi, permette alle cellule del corpo di rivestirlo con un tessuto simil legamentoso che lo avvolge proteggendolo nel tempo.
Inoltre, la durata operatoria si riduce grazie alla mancanza di tempi di intervento dovuti al prelievo dei tendini dal corpo del paziente e alla preparazione degli stessi.